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La casa del barone

La casa del barone

Si può notare l'uso di mattoni e dei cosiddetti "carusi" o "caruselli", utilizzati per costruire i muri di tamponamento, tecnica costruttiva di particolare importanza nell'edilizia locale.

Descrizione

Nei muri perimetrali si aprivano, a distanza di 80 cm, le buche pontaie (ancora visibili), utilizzate per sorreggere le impalcature di costruzione. nella facciata posteriore sono evidenti dei contrafforti che servivano ad irrobustire le pareti. Ad oggi, il palazzo, rimane di proprietà privata. La casa del barone La casa del barone In località "Piligori", sorge una villa di campagna appartenuta al barone Ilario Asciutti il quale vi risiedeva con la famiglia in estate mentre, in inverno, vi si recava saltuariamente per controllare il lavoro dei dipendenti. I contadini erano legati a lui tramite un contratto di mezzadria, in base al quale dovevano coltivare i terreni e dargli la metà del raccolto. Alla villa si accedeva da un viale lastricato lungo circa 100 metri, fiancheggiato da alberi sempre verdi (rubini) e siepi (bussolari), intervallate da colonne intonacate di grigio, ad ognuna delle quali era appesa una lanterna ad olio che servivano per illuminare il viale. Davanti alla casa vi era un grande portico, attrezzato con tre panchine di pietra ed alcune altalene. Durante le ore più calde della giornata, si poteva usufruire di un ampio pergolato sul lato Nord-Est della casa. La villa era a due piani, comunicanti tra di loro tramite una scalinata di forma semicircolare. Al piano terra vi era un ampio locale utilizzato come ricovero per i cavalli, mentre la stalla vera e propria si trovava nel retro della casa dove i cavalli venivano tenuti tutto il giorno. Sempre al piano terra vi era un deposito dell'olio, attrezzato con 4 giare di terracotta, molto capienti; In caso di rottura di una delle giare, per non fa perdere l olio, sotto il pavimento era murata un'altra grande giara, collegata alle altre 4 tramite un canale di scolo. Altri locali (catoj) servivano come deposito della legna e per l'allevamento da animali da cortile. Al piano superiore, o piano nobile, vi erano le stanze da letto, una stanza che fungeva da cucina e da stanza da pranzo, il soggiorno e la sala dove il barone riceveva i contadini e dava le feste. Sulle pareti di questa grande sala vi erano degli affreschi; uno di essi rappresentava un'altalena legata ai rami di un albero con sopra due innamorati seduti e due uccelli che li guardavano, mentre un uomo con arco stava per scoccare la freccia. Un'altra stanza era rivestita con pannelli di carta con disegni in stile orientale. Questo piano comunicava con il sottotetto tramite una scala molto ripida (ncasciata), dove c erano le stanze di servizio e un forno a legna. La casa non aveva acqua corrente, dunque il bucato veniva lavato con acqua e cenere e poi risciacquato nelle acque delle fiumare poiché, per motivi igienici, la baronessa non voleva che si utilizzasse il lavatoio pubblico. Oggi la villa è di proprietà privata, e solo una parte è rimasta illesa dagli agenti atmosferici.

Indirizzo

89040 Martone RC

Modalità di accesso

Accesso libero

Ultima modifica: lunedì, 15 gennaio 2024

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